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Proseguendo e ampliando il percorso cominciato lo scorso anno con
la pubblicazione di Festa d'aprile, Michele Anelli ha approfondito
il suo lavoro di analisi e confronto con il materiale storico delle
lotte partigiane con Siamo i ribelli. Storie e canzoni della Resistenza.
Ripercorrere la Resistenza attraverso la storia di alcune canzoni
e la lettura di libri e poesie è, in questo caso, un modo
per mantenere viva la memoria su una parte della storia del nostro
paese e Siamo i ribelli traccia un percorso culturale significativo
legando l'attualità dei temi cantati e suonati con gli episodi
storici da cui furono generati. Ognuna delle canzoni trattate da
Michele Anelli diventa lo spunto per raccontare, in modo semplice
e informale, tanto la storia della canzone stessa, in tutte le sue
trasformazioni, quanto il contesto in cui è nata e come è
diventata un frammento importante della Resistenza e della Liberazione.
Siamo i ribelli è corredato anche da un compact disc (compreso
nel prezzo) in cui Michele Anelli (con la collaborazione di Evasio
Muraro e Paolo Montanari) sviluppa dal punto di vista sonoro quello
che il libro descrive. La "versione" di Michele Anelli,
pur rispettosa dello spirito originario delle canzoni, aggiunge
un pizzico di modernità nell'interpretazione che rende ancora
più interessante la riscoperta di questi brani.
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Ci sono le radici del rock'n'roll,
e ormai dovreste conoscerle a memoria frequentando queste pagine,
e ci sono le radici della nostra Repubblica: in fondo non sono così
lontane come sembrano. Basta una chitarra con su scritto "quest'arma
uccide i fasciti" e il legame comincia a farsi più chiaro.
Tra Woodie Guthrie e i canti della Resistenza italiana Michele Anelli
ha "sognato" un percorso nemmeno tanto immaginario, provando
così a spiegare la trama che unisce un libro, Siamo i ribelli,
storie e canzoni della resistenza ed un CD allegato dove musicisti
di estrazione rock come lo stesso Anelli (The Groovers), Evasio
Muraro e Daniele Denti hanno interpretato secondo una sensibilità
personale il repertorio della Resistenza. Per non dimenticare certo,
per riportare a galla storie e volti altrimenti destinati all'oblio
piuttosto che ad una retorica di cui non abbiamo bisogno. Occorre
invece capire da dove arrivano Bella Ciao, Fischia il vento, Festa
d'aprile, Valsesia Valsesia, Il partigiano e naturalmente Siamo
i ribelli, tessendo i fili che spesso dall'Italia risorgimentale
riaffiorano dopo il ventennio fascista, attraverso melodie popolari,
rimanegiamenti, nuove interpretazioni che indicano la vitalità
di queste canzoni e di chi le ha cantate per darsi forza, per dare
un senso compiuto alla parola libertà. Perchè vincitori
e vinti non sono proprio la stessa cosa e certe conquiste
vale la pena tenersele strette
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Siamo i Ribelli: La musica
della libertà durante la Resistenza
Un canzone è una traccia
della memoria.
Tanti romanzi hanno raccontato
le giornate dei partigiani, le alzataccie mattutine, le notti trascorse
al freddo, il magro mangiare, la guerriglia, la lontananza dai propri
cari e le lunghe attese rallegrate dai canti. Infatti la musica
e le canzoni sono stati compagni inseparabili dei partigiani; gli
ideali di libertà e di giustizia sono onnipresenti nelle
parole, il canto fomentava gli animi nelle azioni, riscaldava il
partigiano nei momenti di solitudine, la musica era di compagnia
nelle lunghe notti e leniva la stanchezza. In Siamo i ribelli Michele
Anelli racconta la storia delle strofe e dei motivi musicali di
Valsesia Valsesia, Festa d'Aprile, Addio Bologna Bella, Fischia
il vento, Bella ciao, Marciar Marciar, Col parabello, Il Partigiano,
La preghiera del partigiano e Siamo i Ribelli.
Scopriamo che alcuni motivi musicali sono stati presi in prestito
da altri canti precedenti ben conosciuti dalla gente del posto ed
arrangiati, alcuni invece nascono da precisi fatti storici come
in Addio Bologna Bella. Toccanti testimonianze ci riportano indietro
nel tempo e la suggestiva Ballata di Mac e del mostro d'acciaio
racconta una rocambolesca -in dei punti sconfina nell'esilarante-
azione partigiana. Alle ultime pagine troviamo una bibliografia
e una discografia aggiornata per eventuali approfondimenti.
Il valore di questo libro sta nella dare una lezione di storia divertente
seppur puntigliosa senza tediare il lettore, ed il valore aggiunto
sta nell'aver tracciato un legame tra le note storiche e quelle
moderne della musica dei nostri giorni. L'autore idealmente si rivolge
ai giovani, sintonizzati sulla musica digitale nei metrò,
e gli chiede di non dimenticare quella generazione di uomini e donne
che lottò, sacrificò la vita, per conquistare le nostre
note di libertà.
Claudia Savarese (30-11-2007)
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Il cd a 10 euro richiedilo direttamente alla band scrivendo all'indirizzo:
info@thegroovers.net
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