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Recensione Buscadero di ANDREA
TREVAINI
Aprile 2010
Vorrei dare anche spazio
a qualche personaggio artistico defilato dal mainstream imperante
che si ostina a fare resistenze di vario tipo alla omologazione
musicale.
Un posto d'onore lo ricopre oggi Michele Anelli, già fondatore
dei Groovers, che ha inciso due CD importanti, non solo per il contenuto
sociale e storico, ma anche musicale.
II primo si intitola: Nome di Battaglia: Ribelli! - Canti della
Resistenza Italiana (Fandango Records). Il disco vede riuniti gli
amici Groovers: Evasio Muraro e Paolo Montanari in una rivisitazione
delle canzoni partigiane, arrangiate in maniera folk, con l'uso
di strumenti acustici e fisarmonica.
La canzone simbolo è Siamo i Ribelli uno dei pochi brani
originali della Resistenza ed anche uno dei più trascinanti
e coinvolgenti, di cui le esaudenti note narrano la composizione
avvenuta collettivamente sull'appennino ligure-piemontese,
Pietà /'è morta è opera dello scrittore Nuto
Re-velli e canta, sulle note del canto alpino Ponte di Perati, dell'inconcepibile
fatto che si arrivasse ad amma77are e torturare gente avente le
stesse radici. I tre Stornelli di Radio Libertà poi
ricordano l'emittente partigiana che trasmise dalla Val Trebbia
dal dicembre 1944. Un compendio di storia popolare riassunto
in un piccolo CD dal grande valore culturale.
Il secondo disco è Oggi mi alzo e canto! (Fandango Records).
Il suo contenuto è egregiamente espresso nel sottotitolo:
Canti di lavoro - Canti di resistenza quotidiana - Canti per il
pane e per le rose. La raccolta è un piccolo compendio della
canzone di protesta italiana, parte da 0 Cara Moglie del mitico
Ivan Della Mea, passa attraverso la riproposizione di due stupende
canzoni operaie portate alla ribalta dagli Stormy Six negli
anni '70: Sciopero e Guarda giù dalla pianura.
Ci pare altre sì intelligente e piacevole il recupero di
alcuni hit minori dell'era beat italiana quali: Un Uomo Rispettabile,
cover del 1966 dei Pops dell'originario brano dei Knks, A Well Respected
Man e Le Opere di Bartolomeo che The Rokes portarono a Sanremo nel
1968.
Inevitabili a questo punto le belle riproposizione di La Leva di
Paolo Pietrangeli e Sesto San Giovanni dei Gang. Bell'esempio di
folk urbano operaio riproposto con rispetto e riverenza da Anelli,
Muraro e un nutrito gruppo di amici.
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http://www.bielle.org/2009/PrimiAscolti/Rece_AnelliRibelli.htm
Sono nato con queste canzoni. Le ho sentite cantare in casa fin
da piccolo e le cantavano tutti, dai
nonni, ai miei genitori, alle mie sorelle più grandi. Risiedono
nel dna più profondo e ne sono
particolarmente orgoglioso. Praticamente ho iniziato a cantare "Fischia
il vento" o "Bella ciao" prima
delle canzoni dello Zecchino d'oro. Cino Moscatelli mi era più
famigliare di Cino Tortorella (il mago
Zurlì) e quindi come posso non entusiasmarmi per un disco
di oggi che prende i canti di allora e li
ripropone, aggiornati e rivisitati. Non posso. E quindi mi entusiasmo.
Michele Anelli con Evasio Muraro aveva già pubblicato tre
anni fa il cd dei canti della Resistenza "Festa
d'aprile", per l'associazione culturale Melegnano. Il buon
risultato ottenuto ha spinto il giornalista Marco
Denti a insistere perché il lavoro non restasse isolato e
nell'aprile del 2007 è uscito il libro "Siamo i ribelli",
storie e canti della Resistenza, sempre a cura di Michele Anelli
che approfondiva il lavoro di analisi e
confronto con il materiale storico delle lotte partigiane. Ultima
tappa, nell'aprile 2009, esce questo disco
"Nome di battaglia: ribelli!", in cui Michele Anelli è
affiancato dal solito Evasio Muraro, con l'aggiunta di
Paolo Montanari e Francesco Marchetti e il discorso si completa.
Michele Anelli, sia detto per inciso, è anche parte del gruppo
piemontese dei Groovers, arrivati di recente, dopo sette album in
inglese, al primo lavoro in italiano: "Io lavoro".
I ribelli mettono insieme 18 brani (17 più un'introduzione
da una frase di Pietro Calamandrei che
costituiscono una sorta di selezione d'autore dei canti partigiani,
resi con pochi strumenti (chitarre acustiche,
fisarmonica, armonica e armonie vocali), ma proprio per questo ancora
più scintillanti. Ci sono tutte le più
note: "Fischia il vento", "Valsesia", "La
brigata Garibaldi", "Bella ciao", "Pietà
l'è morta", "Le quattro
bandiere" e altre meno conosciute, ma non meno belle, come
"Il partigiano" (la più suggestiva), "Siamo
i
ribelli", "Dai monti di Sarzana", "Col Parabello".
Da rilevare che, pur essendo canti di guerra, la riproposizione
di Anelli (complessivamente gli Anelli che
compaiono nel disco a vari livelli sono quattro: Michele, Gioele,
Matteo e Elia) e soci è invece niente affatto
militaresca. Le atmosfere sono acustiche, le voci delicate, nessuna
concessione al trombonismo autorizzato.
E questo è un atout importante, quello che differenzia questo
album dai tanti altri tributi preparati per
l'occasione. Nota di merito anche per i commenti ai singoli brani,
documentatissimi e riportati nel libretto,
scritti dal giornalista Gianni Lucini.
E' vero che da qualche tempo in qua, le menti più avvertite
del nostro cantautorato hanno iniziato a
ripresentare questi canti in vesti nuove: ricordiamo su tutti i
Modena City Ramblers e gli Yo Yo Mundi con una pletora di ospiti
a testa, ma forse l'inizio può essere ascritto a quel "Materiale
resistente", uscito nel 1995 per volontà dei Csi che
radunava il meglio del rock alternativo dei tempi (quanti nomi sono
scomparsi!) alle prese col repertorio resistenziale. Tra i gruppi
presenti in "Materiale resistente" anche i Settore Out,
da cui proviene proprio Evasio Muraro.
Anelli, Muraro, Montanari e Marchetti si inserisco bene in questo
filone e ci danno un album di cui essere
orgogliosi, uno di quelli che ti fanno rialzare la schiena in questi
periodi di merda inghottita a vagoni, per
poter rivendicare la nostra cultura, i nostri canti, la nostra appartenenza
politica e non solo in chiave storia,
ma politica ed attuale. Siamo i ribelli.
Paolo Montanari, Michele Anelli, Evasio Muraro, Francesco Marchetti
"Nome di battaglia: ribelli!"
Fandango - 2009
Nei negozi di dischi e sul sitosa e certe conquiste vale
la pena tenersele strette
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LA STAMPA 15/12/2009
Operai e mondine nel rock
da lavoro di Anelli & Co. Dischi.
Esce ''Oggi mi alzo e canto!''
con l'ex Groovers
MARIA PAOLA ARBEIA La «premiata
cooperativa Anelli» sforna un disco che per tanti motivi merita
attenzione: «Oggi mi alzo e canto!» propone, tra altri,
i brani che erano intonati da mondine e operai e qui sono rivisitati
in chiave rock'n folk. Atteso ritorno, con nuovi stimoli e ideali
di sempre, quello del rocker Michele Anelli da Lesa, 45 anni. Gia'
consigliere provinciale di Rifondazione, confida: «Di questi
tempi con la chitarra in mano mi sento meglio che in politica. Osservo,
penso e canto». Ora e' leader di una nuova line-up, la formazione,
che coinvolge gli amici ex «Groovers» Evasio Muraro
«Eva» e Paolo Montanari «Pol», i giovanissimi
figli Elia, Gioele e Matteo (10 anni), la moglie cantante Federica
Diana «Fede», piu' Lorenzo Prealoni (ex «In the
Kitchen»), Michele Berti, Elena Toscan e Anna Marra. Altra
uscita in cd con Dna novarese e' firmato Carlo Bernardinello: qui
si viaggia su nuovi itinerari di jazz europeo. «Oggi mi alzo
e canto!» di Anelli & Co. comprende 14 brani che vanno
da «O cara moglie» a «Sciur padrun...» a
«Se otto ore vi sembran poche», per un totale di 43
minuti di ritmi e parole dedicate «alle persone che lavorano
e ai loro diritti - sottolineano Felice Lanni e Romeo Cavalli dell'Rdb-Cub,
sindacato che promuove il disco -. Tra le soluzioni piu' curiose
spiccano ''O cara moglie'' di Della Mea e ''La leva'' di Pietrangeli
e brani quasi dimenticati come ''Le opere di Bartolomeo'', portato
a Sanremo senza successo dai Roles e Cowsills, o ''Il lavoro'' di
Pieretti». Del critico e autore Gianni Lucini il libretto.
Per dettagli: www.siamoiribelli.org; www. thegroovers.net oppure
mick@siamoiribelli.org. Anelli: «E' un cammino che continua,
il nostro, tra rientri e nuove leve. Mi emoziona riscoprire con
i figli alcuni valori e testimonianze che sono l'ossatura di molti
nostri dischi e della mia formazione culturale».
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http://blogfoolk.blogspot.com/2010/05/michele-anelli-canti-di-resistenza-e.html
Michele Anelli - Canti di Resistenza e Canti di Lavoro
Etichette: Italian Indie Folk
Michele Anelli - Nome di battagli: Ribelli! (A.N.P.I. Sezione Ovest
Ticino)
Michele Anelli - Oggi Mi Alzo e Canto! Canti di Lavoro, Canti di
Resistenza Quotidina, Canti per il Pane e le Rose (RdB Federazione
di Novara/Fandango)
Quando
tre anni fa, Michele Anelli insieme con Evasio Muraro diede alle
stampe Festa D’Aprile, il prezioso progetto musicale realizzato
per l’associazione culturale Melegnano, che metteva in fila
una serie di canti della resistenza, rivisitati grande cura e dedizione,
fu abbastanza chiaro che quel lavoro avrebbe avuto un seguito. A
breve distanza è arrivato poi l’interessantissimo libro,
Siamo I Ribelli, nel quale Michele Anelli raccoglieva canti e storie
della lotta partigiana, ma mancavano ancora un paio di tasselli,
ovvero un disco che completasse l’opera sulla Resistenza e
uno che ne allargasse l’orizzonte temporale alla canzone di
protesta degli anni sessanta e settanta. Sono nati così prima
Nome di battaglia: Ribelli e successivamente Oggi Mi Alzo e Canto!.
Il primo disco, vede Michele Anelli affiancato da Evasio Muraro,
con l’aggiunta dell’altra parte dei Groovers ovvero
Paolo Montanari e Grancesco Marchetti. Introdotto da una frase di
Pietro Calamandrei, il disco mette in fila diciassette brani che
vanno dai brani più noti della Resistenza come Fischia Il
Vento, Valsesia, Bella Ciao, La Pietà L’è Morta
ma anche episodi meno noti ai più, ma non certo meno intesi
e belli come la toccante Il Partigiano, Siamo I Ribelli e Dai Monti
di Sarzana. Ciò che colpisce del lavoro di riproposta e di
ricerca operato da
Anelli, è che ha concentrato la sua attenzione verso la forma
più pura della canzone, mettendo in primo piano le voci,
mantenendosi lontano dal caos di un certo folk rock politicizzato
e puntando dritto sul valore storico di questi canti. Più
recente è invece Oggi Mi Alzo e Canto!, disco che raccoglie
quattordici brani di quel filone di musica di protesta che nacque
tra gli anni sessanta e settanta. Un corpus di canzoni dedicate
al lavoro, ai lavoratori sfruttati e mal pagati, legate tra loro
da un filo rosso di storie e storia, che spesso tendiamo a dimenticare.
Il progetto nato con il sostegno della Federazione RdB di Novara,
vede Michele Anelli , affiancato oltre che dagli amici di sempre
ovvero i Groovers, Paolo Montanari (fisarmonica, piano e hammond)ed
Evasio Muraro (chitarra e percussioni), anche da Lorenzo Prealoni
(cornamusa, tin whistle, bodhran), Elia Anelli (chitarra elettrica)
nonché da Anna Marra, Federica Diana, Elena Toscan, Michele
Berti, Gioele e Matteo Anelli ai cori. Trovano così una nuova
vita brani noti come O cara moglie di Ivan Della Mea e La leva di
Paolo Pietrangeli, tradizionali come Sciur Padrun Da Li Beli Braghi
Bianchi, Saluteremo Il Signor Padron e La Nave Sirio, ma anche canzoni
non propriamente di protesta ma dalle tematiche sociali come Il
Lavoro di Gian Pieretti e Le Opere Di Bartolomeo cantata a Sanremo
dai Rokes e dai Cowsills. Non manca ovviamente una splendida versione
di Bella Ciao nella versione delle Mondine, o ancora la dura condana
di Se Otto Ore Vi Sembran Poche, tuttavia non si può non
citare anche una moderna canzone di protesta, inclusa per l’occasione,
ovvero Sesto San Giovanni dei Gang, riletta qui magistralmente da
Michele Anelli. Insomma Nome di battaglia: Ribelli e Oggi Mi Alzo
e Canto! sono due dischi preziosi che permetteranno alle nuove generazioni
di riscoprire i canti e la storia di
un epoca, tanto lontana ma allo stesso tempo a noi ancora vicinissima.
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